A COSA SERVE

Arieggiare è un termine generico con il quale si indicano sia le operazioni di sfeltrimento del prato che di scarificazione del suolo: ovvero la rimozione del feltro e la leggera incisione superficiale del terreno.

È tra le operazioni di gestione del tappeto erboso più trascurate in assoluto. Ed è un peccato perchè l’arieggiatura è in grado di risolvere molti problemi del prato, dargli nuova vita e ripotarlo in salute.

PERCHÈ È IMPORTANTE ARIEGGIARE?

Durante l’arco dei mesi, le foglie, i detriti ed i residui vegetali morti si depositano nel suolo costituendo uno spesso strato, detto feltro.

Questo strato crea nel tempo una vera e propria barriera che genera moltissimi problemi:

Aumenta notevolmente il rischio di malattie fungine

Limita il passaggio di luce solare

Riduce lo scambio di ossigeno

Diminuisce il passaggio dell’acqua

Rende meno efficienti le concimazioni

Rendo più difficili le risemine

Aumenta il ristagno di umidità

Diminuisce l’ancoraggio delle radici

Crea una crescita anomala dell’erba

È evidente che un prato con molto feltro dura poco. Si indebolisce rapidamente e si ammala seriamente in brevissimo tempo. Lasciare feltro nel prato è un grave errore.

QUANDO ARIEGGIARE?

E’ buona regola arieggiare almeno due volte l’anno appena prima delle stagioni di ripresa vegetativa. In linea di massima quindi ad inizio marzo e settembre.

L’idea da tenere a mente è che subito dopo l’arieggiatura ci devono esser le condizioni per una rapida ricrescita: non deve fare freddo e non deve fare troppo caldo.

COME SI ARIEGGIA?

Prima di arieggiare è bene eseguire un taglio basso intorno ai 3 centimetri. L’arieggiatura si esegue con appositi attrezzi manuali oppure con arieggiatori elettrici o a scoppio.

In tutti i casi è importante eseguire sempre due passaggi incrociati a 90 gradi, per fare in modo di rimuovere in profondità tutto il feltro.

Gli arieggiatori manuali sono adatti a prati non troppo estesi. Dopo il loro uso è necessario raccogliere il materiale vegetativo di risulta, rastrellando bene il prato.

Gli arieggiatori elettrici o a scoppio si dividono in due categorie: quelli che eseguono solo lo sfeltrimento (arieggiatura a molle), una rimozione gentile ma profonda, e quelli che eseguono anche la scarificazione del terreno (arieggiatura a lame), ovvero una leggera incisione della superficie del suolo che, tra le altre cose, crea le condizioni ideali per una successiva trasemina.

Alcuni arieggiatori eseguono anche la raccolta del feltro rimosso depositandolo in un cesto asportabile.

COSA FARE DOPO?

Subito dopo l’arieggiatura, prima di tutte le concimazioni o risemine, va eseguita una ammendatura del terreno usando prodotti liquidi ia base di acidi umici

Il motivo alla base di questa ammendatura è che un terreno poco fertile è spesso la causa dello scarsa decomposizione delle sostanze vegetali morte.

Dando sostanza organica al suolo, aumentiamo la presenza di microrganismi decompositori che degraderanno il feltro in maniera molto più efficace.

A questo punto il terreno ed il tappeto erboso saranno nelle condizioni ottimali per ricevere il nutrimento dei concimi o per accogliere i nuovi semi di trasemina. Mai eseguire concimazioni o trasemine con molto feltro: ridurremmo l’efficacia anche del 50%.

CONCIMARE IL PRATO

La concimazione post-arieggiatura è molto importante perchè il prato deve recuperare il più radamente possibile. Il taglio basso e l’arieggiatura sono uno stress che viene superato anche grazie ad una buona concimazione.

È opportuno somministrare un fertilizzante specifico da prato ad alto contenuto di azoto. L’azoto deve essere presente in elevata percentuale (almeno 25%) e in forma bilanciata tra pronto effetto e lenta cessione

LA RISEMINA

Se dopo l’arieggiatura il tappeto erboso è troppo diradato è consigliato riseminare. In questo caso tieni a mente che la scelta delle sementi è l’aspetto più importante da non sbagliare

Meglio chiedere aiuto ad un giardiniere esperto...